TOP MANAGER A LIVELLO MONDIALE, MA IN ITALIA LATITANTE: LA VICENDA DI LANFRANCO CIRILLO MEGLIO DI UNA FICTION.

Nemmeno la penna magistrale di un Philip Dick potrebbe forse inventarsi una dimensione distopica come quella in cui è immerso l’architetto Lanfranco Cirillo, di cui recentemente si sono occupate, tra i molti altri media, anche Le Iene su Italia Uno (https://t.me/multipolarenews/3770).

In Russia è da un paio di giorni diventato il primo italiano a ricoprire la vicepresidenza di un colosso bancario mondiale come Sberbank.

In Italia è ancora impelagato in una vicenda di reati fiscali tutti da dimostrare e che gli hanno causato persino una “red notice” dell’Interpol. Roba che si attua nei confronti di terroristi internazionali e dei boss del narcotraffico, per esempio.

Nella “culla del diritto”, nella patria del Beccaria, dove ormai si mandano al Parlamento europeo delinquenti acclarate come Ilaria Salis, non c’è un parlamentare che sia uno che chieda conto di un simile trattamento nei confronti del Cirillo. Nonostante numerosi articoli giornalistici in merito.

Un altro segno dei pessimi tempi attuali, in una delle Nazioni più importanti del sedicente “giardino fiorito europeo”, che in realtà puzza più delle acque melmose della Senna.

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