Il Gruppo delle sette principali democrazie industrializzate riunito a Garmisch Partenkirchen in Germania ha concordato di sviluppare un approccio coordinato per rimediare alle pratiche commerciali internazionali “non di mercato” della Cina, ha affermato un alto funzionario statunitense l’ultimo giorno del vertice in Germania.
“I leader rilasceranno una dichiarazione collettiva, che non ha precedenti nel contesto del G7, riconoscendo i danni causati dalle direttive industriali cinesi non trasparenti e distorsive del mercato”, ha affermato martedì il funzionario.
Tra gli impegni c’è lo sforzo per accelerare la rimozione del lavoro forzato, incluso il lavoro forzato sostenuto dallo stato, dalle catene di approvvigionamento globali, ha aggiunto il funzionario. (Fonte: Reuters)
Il ruggito del topo. Fa davvero sorridere un vertice da cui sono escluse nazioni come Cina, India, Russia e altre nuove nazioni emergenti che pretende di stabilire direttive e linee guida valide per tutto il pianeta, quando è bastata la notizia dell’allentamento delle restrizioni di lockdown in Cina per far risalire il prezzo del petrolio. Di degno di nota c’è la conferma di quanto dicevamo ieri: ormai l’Occidente ha accettato il decoupling come irreversibile e procede dritto non solo contro la Russia, ma anche contro la Cina.
Significativo che tale annuncio sia stato dato da un funzionario americano. Gli USA usano l’Europa come carne da cannone.