Cosa fare se si entra in contatto con un positivo. Le regole tra tamponi e quarantena

Dipende se siete tra i “contatti stretti” o quelli “a basso rischio”. Nel primo caso, dovrete isolarvi per almeno sette giorni prima di sottoporvi a test.

Cosa fare se si entra in contatto con un positivo. Le regole tra tamponi e quarantena
Con il costante aumento dei positivi, sale la probabilità di entrare in contatto con una persona contagiata. Come comportarsi in questo caso? Oltre ad avvisare il proprio medico di base, le norme attualmente in vigore prevedono un protocollo a cui attenersi. Vediamo allora cosa fare se si entra in contatto con un positivo.

Cosa fare se si entra in contatto con un positivo

Innanzitutto, bisogna capire se si rientra tra i “contatti stretti” o i “contatti a basso rischio”.

Ma chi è un contatto stretto? Anche qui ci sono varie casistiche. Viene considerato contatto stretto:

• chi vive nella stessa casa di un positivo
• chi ha avuto un contatto fisico diretto (basta una stretta di mano) con un positivo
• chi ha avuto un contatto diretto e non protetto con le secrezioni di un positivo
• chi ha avuto un contatto diretto  a una distanza minore di 2 metri e per almeno 15 minuti con un positivo
•  chi si è trovato in un ambiente chiuso, senza mascherina, in compagnia di qualcuno che è stato poi identificato come positivo al Covid;
• un operatore sanitario o un soggetto che fornisce assistenza diretta a un caso di Covid-19, ma anche il personale di laboratorio che manipola i campioni di un caso di Covid   senza usare le mascherine e i dispositivi di protezione
• chi ha fatto un viaggio su un qualsiasi altro mezzo di trasporto a due posti di distanza da un positivo
• il personale   addetto al controllo della sezione del mezzo dove viaggiava il positivo

Se rientrate in questa casistica e siete vaccinati, dovete stare in quarantena per sette giorni e poi sottoporvi a tampone (molecolare o antigenico). Se il test risultasse negativo, sarete “liberi”. Se non potete sottoporvi a un test, la quarantena dovrà durare 14 giorni, alla fine dei quali sarete “liberi” anche senza test. Se invece siete un contatto stretto ma non siete vaccinati (o avete ricevuto soltanto una dose), dovrete restare in quarantena per dieci giorni e poi sottoporvi a tampone. Se non fosse possibile eseguire un test, la quarantena dovrà durare 14 giorni, alla fine dei quali sarete “liberi”.

I sette (o dieci) giorni di quarantena non possono essere evitati, neppure nel caso in cui effettuiate un tampone e questo risulti negativo prima della fine della quarantena.

I contatti a basso rischio

Ci sono poi coloro che sono considerati contatti “a basso rischio”, e sono coloro che:

• hanno avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con una persona contagiata dal Covid, a una distanza inferiore a 2 metri e per meno di 15 minuti
• si sono trovati in un ambiente chiuso positiva per meno di 15 minuti
• operatori sanitari e personale di laboratorio che hanno avuto contatti con un positivo usando mascherine e Dpi
• hanno viaggiato (passeggeri e personale) su un volo in cui era imbarcato anche un positivo al Covid-19 e che non rientrano nella categoria dei contatti stretti

In questi casi, non importa se siate vaccinati o meno: il protocollo non prevede quarantena o tampone.

Queste regole, ovviamente, valgono nel caso in cui non presentiate sintomi. Viceversa, servirà un tampone: se questo risultasse positivo, è previsto l’isolamento obbligatorio. Dopo tre giorni dalla sparizione dei sintomi, ci si può sottoporre a un nuovo tampone: se negativo si è di nuovo liberi, se invece risultasse nuovamente positivo l’isolamento continuerà e verrà fissato un nuovo test a circa 48 ore di distanza.

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