Accise sulla benzina (al litro), su cui viene applicata l’IVA (22%). Insomma, paghiamo una tassa su altre tasse, per delle guerre del passato, con aumenti del prezzo del bene, dovuti a una guerra del presente.
Qualcuno più acculturato di me mi spieghi la “ratio” per cui si pagano ancora quote per disastri o guerre del passato, e perché bisogna pagare l’IVA al 22% anche su queste accise, per spostarsi su un mezzo già tassato a sufficienza.
Ben sedici accise, più l’iva e l’italiano medio deve andare a piedi, perchè se non è sierizzato neanche i mezzi può prendere.
  1. 0,000981€ per il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936;
  2. 0,00723€ per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
  3. 0,00516€ per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
  4. 0,00516€ per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966;
  5. 0,00516€ per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
  6. 0,0511€ per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
  7. 0,0387€ per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980;
  8. 0,114€ per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
  9. 0,02€ per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
  10. 0,005€ per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
  11. 0,0051€ per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009;
  12. 0,0071€ per il finanziamento alla cultura nel 2011;
  13. 0,04€ per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
  14. 0,0089€ per far fronte all’alluvione che ha colpito Liguria e Toscana nel 2011;
  15. 0,082€ per il decreto “Salva Italia” del 2011;
  16. 0,02€ per la ricostruzione dopo il terremoto in Emilia del 2012.