Tratto dal Fatto Qquotidiano del 14 OTTOBRE 2020
Pre commentato da Mananera
I commenti sono severi e chi riesce a leggere tra le righe non può che ravvisare un ricatto alla società italiana Atlantia, che sarà anche colpevole di gravi mancanze, ma dare l’88% delle sue quote a due società non italiane ed esattamente al fondo americano Blackstone ed il fondo australiano Macquaire, bhe che dire siamo alla frutta, si continua a vendere beni italiani a banche private a scapito di aziende italiane.
In accordo con questo governo a nostro avviso di incapaci a punire Atlantia, che dovrà essere sanzionata per le gravi mancanze, ma in completo disaccordo su come si sta adoperando su questa operazione, che sicuramente nasconde il vero interesse nel togliere questa concessione ad un’azienda italiana che crea profitti e da lavoro a migliaia di persone.
Il nodo della manleva sulle responsabilità future legate al crollo del ponte Morandi, che Atlantia non voleva saperne di concedere, potrebbe essere risolto attraverso uno sconto sulla quota ceduta a Cdp che tenga conto dei potenziali danni indiretti, scrive Il Sole 24 Ore. Nel frattempo potrebbe arrivare in porto anche la firma sotto il nuovo piano economico finanziario sulle tariffe. L’intesa potrebbe essere ufficializzata dal consiglio di amministrazione di Atlantia il 19 ottobre. Entro il 30 ottobre il board avrebbe dovuto votare il processo ‘dual track’ approvato il 25 settembre, che potrebbe però essere archiviato a fronte dell’accordo per la cessione integrale dell’88% di Aspi alla cordata guidata da Cdp.
Solo giovedì scorso Autostrade aveva inviato una lettera al governo per accettare il testo dell’accordo negoziale, chiedendo però l‘eliminazione della clausola dell’articolo 10. In pratica, la società si diceva pronta a sottoscrivere in toto l’accordo del 14 luglio scorso, rivendicando però il diritto di mettere sul mercato le quote della società senza passare dalla cessione diretta a Cdp. “L’accordo è ampio, se non si rispettano gli accordi transattivi per responsabilità del concessionario non si potrebbe interrompere il processo di revoca”, aveva avvertito il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.