Dal Prof Bellavite

L’effetto Foegen: Un meccanismo mediante il quale le mascherine contribuiscono al tasso di mortalità dei casi COVID-19

È stato pubblicato su una rivista scientifica accreditata un articolo che dimostra una associazione statisticamente significativa tra la mortalità da COVID-19 e l’uso obbligatorio delle mascherine.

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Prima di riportare il riassunto dico la mia opinione: si tratta di uno studio “epidemiologico” nel senso che la associazione (forte) tra la mortalità e l’obbligo di mascherina non dimostra direttamente che la mascherina sia la “causa” della morte. Dimostra che i cittadini delle contee dove c’era l’obbligo di mascherina hanno avuto maggiori probabilità di morire di COVID-19. Attenzione: questo fenomeno non dipende dalla “inefficacia” della mascherina nel prevenire i contagi, perché le stesse contee dove c’era obbligo di mascherina hanno avuto un po’ meno di casi di malattia. L’autore, per cercare di spiegare questo paradosso (meno casi ma più morti) cerca varie spiegazioni e quella che gli sembra più plausibile è che quando una persona si infetta (nonostante la mascherina) ha una malattia più grave perché re-inala più volte le goccioline di vapore contenenti gli stessi virus che si stanno riproducendo nel corpo. Questo fenomeno è fondamentale e andrebbe studiato a fondo per dare le giuste informazioni alla popolazione sulle precauzioni da prendere nell’uso delle mascherine e sul loro eventuale uso “intelligente” piuttosto che obbligatorio (escludendo comunque i bambini in età scolare). A dire il vero, avevo sempre pensato che le cose stessero così e avevo sempre raccomandato agli amici positivi al tampone di non usare la mascherina, ma non sapevo si chiamasse effetto “Foegen” (nome dato un po’ immodestamente dall’autore!).

Ecco il riassunto:
Numerose prove in letteratura supportano l’uso obbligatorio di maschere facciali per ridurre il tasso di infezione della sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2, che causa la malattia da coronavirus (COVID-19). Tuttavia, l’effetto dell’uso della maschera sul decorso della malattia rimane controverso. Questo studio mirava a determinare se l’uso obbligatorio della maschera abbia influenzato il tasso di mortalità in Kansas, negli Stati Uniti, tra il 1 agosto e il 15 ottobre 2020.

Un’analisi basata su dati a livello di contea ha mostrato che in Kansas, le contee con obbligo di maschera avevano tassi di mortalità significativamente più elevati rispetto alle contee senza obbligo di maschera, con un rapporto di rischio di 1,85 (intervallo di confidenza al 95% [IC 95%]: 1,51–2,10 ) per decessi correlati al COVID-19. Anche dopo aver aggiustato per il numero di “persone protette”, cioè il numero di persone che non sono state infettate nel gruppo con obbligo di maschera rispetto al gruppo senza maschera, il rapporto di rischio è rimasto significativamente alto a 1,52 (IC 95%: 1.24–1.72).
Analizzando l’eccesso di mortalità in Kansas, questo studio determina che oltre il 95% di questo effetto può essere attribuito esclusivamente a COVID-19.

Questi risultati suggeriscono che l’uso della maschera potrebbe rappresentare una minaccia per l’utente invece di proteggerlo, rendendo l’obbligo indiscriminato della maschera un intervento epidemiologico discutibile.

La causa di questa minaccia costituita dalla mascherina è qui spiegata utilizzando la teoria dell’“effetto Foegen”; cioè, la reinalazione profonda di goccioline ipercondensate o virioni puri catturati nelle maschere facciali, poiché le goccioline possono peggiorare la prognosi e potrebbero essere collegate agli effetti a lungo termine dell’infezione da COVID-19. Sebbene l ‘”effetto Foegen” sia dimostrato in vivo in un modello animale, sono necessarie ulteriori ricerche per comprenderlo appieno.

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