Una delle reazioni più comuni che da un anno si sta riscontrando nelle persone vaccinate con i sieri sperimentali cosiddetti “vaccini covid” è l’herpes zoster, oltre ad altre tipologie di eruzioni cutanee più gravi. Alcuni studi scientifici che attestano la frequenza dei casi di herpes zoster sono reperibili su questo post (https://t.me/vaccinaticonsapevoli/818).

L’herpes zoster si manifesta nei casi in cui sussista un deficit del sistema immunitario, come spiega il Dizionario di Medicina Treccani (https://www.treccani.it/enciclopedia/herpes_%28Dizionario-di-Medicina%29/): “Per il virus VZV è fondamentale che il sistema immunitario di controllo sia integro; quando […] si manifesta un transitorio deficit della risposta immunitaria (stress, malattie gravi concomitanti, neoplasie, impiego di farmaci immunosoppressori, ecc.), si ha una riattivazione con manifestazioni cutanee (vescicole) e dolorose (neurite erpetica)”.

Un deficit del sistema immunitario (VAIDS (https://t.me/vaccinaticonsapevoli/406)) potrebbe essere quindi il motivo principe per cui stiamo assistendo da un anno al manifestarsi dell’herpes zoster nei vaccinati covid. Il Prof. Giovanni Frajese ha spiegato (https://t.me/vaccinaticonsapevoli/799) molto bene il fenomeno di soppressione del sistema immunitario riscontrato nei vaccinati da autorevoli ricerche pubblicate, consultabili alla fine del post. Tali manifestazioni di herpes zoster o altre eruzioni cutanee, attivate dai vaccini covid, potrebbero essere confuse (o volontariamente scambiate?) con i sintomi del virus del vaiolo delle scimmie.

Questo virus non è facilmente trasmissibile da uomo a uomo, essendo un virus zoonotico (animale-uomo). Ad oggi, non esiste evidenza di possibilità di trasmissione asintomatica, come spiega (https://rwmalonemd.substack.com/p/monkey-pox?sd=nfs&s=r) chiaramente ed esaustivamente il Dr. Robert Malone in un suo articolo recente.

Fatto strano. Già nel 2021, la NTI (https://www.nti.org/analysis/articles/strengthening-global-systems-to-prevent-and-respond-to-high-consequence-biological-threats/) (Nuclear Threat Initiative, finanziata (https://www.nti.org/news/nti-launch-global-health-security-index-new-grant-open-philanthropy-project/) dalla Bill & Melinda Gates Foundation) ha condotto una simulazione su un possibile attacco biologico con il vaiolo delle scimmie, che sarebbe iniziata il 15 maggio 2022, generando circa 1500 casi e 4 morti entro il 5 di giugno 2022, per arrivare a 3,2 miliardi di casi e 271 milioni di morti a dicembre 2023. Scegliere proprio questo virus come modello per una simulazione del genere è alquanto strano, se non addirittura illogico. E quale sarebbe il terrorista che sceglierebbe di diffondere il monkeypox, piuttosto che lo smallpox, molto più contagioso e letale? Eppure, certi paesi si stanno già muovendo (https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2022/05/27/vaiolo-scimmie-ue-vaccini) per accumulare scorte di vaccini vaiolosi (https://edition.cnn.com/2022/05/23/health/monkeypox-cdc/index.html), i cui effetti sui soggetti con deficit immunitario (i vaccinati) possono essere molto gravi, come anche l’ISS spiegava (https://t.me/vaccinaticonsapevoli/819) prima di cancellare i dati sulle reazioni avverse e lo stesso faceva lo NHS (https://t.me/vaccinaticonsapevoli/813?single). E adesso l’ISS e lo NHS dovrebbero spiegare come mai abbiano cancellato informazioni cosí importanti sulla sicurezza di tali vaccini, la cui futura somministrazione sembra esser già una certezza (QUI (https://web.archive.org/web/20220519023610/ – https://www.nhs.uk/conditions/monkeypox/) E QUI (https://web.archive.org/web/20220519095018/ – https://www.epicentro.iss.it/vaiolo/) le pagine originali da Wayback Machine).

Tutta questa frenesia sul vaiolo delle scimmie sembra piuttosto “propaganda armata sulla salute pubblica”, come la definisce il Dr. Robert Malone (https://rwmalonemd.substack.com/p/monkey-pox?sd=nfs&s=r), messa in atto allo scopo di nascondere gli effetti avversi delle vaccinazioni covid e allo stesso tempo spacciarle per casi di vaiolo delle scimmie e innescare una nuova ondata di frenesia, seguita da nuove vaccinazioni. Di certo, i soliti noti ne beneficerebbero. Meglio sarebbe, invece, che le autorità sanitarie tirassero la spugna di fronte alle evidenze scientifiche già emerse sui danni causati dai sieri sperimentali covid e si adoperassero per assistere i danneggiati, il cui numero è in crescita.

Se il vaiolo scimmiesco non è una copertura delle reazioni avverse dei vaccini covid, e se veramente è in atto una diffusione del monkeypox nei paesi occidentali, occorre che le autorità dimostrino che i contagi si stanno verificando anche negli individui non vaccinati e non solo in quelli vaccinati. Perché un virus non dovrebbe far differenze.

ESISTE UN GRANDE GRUPPO DI CONTROLLO DA VALUTARE.

Studi citati dal Prof. Frajese:

THE LANCET (https://www.thelancet.com/journals/lanmic/article/PIIS2666-5247(21)00069-0/fulltext)
THE LANCET (https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(22)00089-7/fulltext)
NEJM (https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2114114)
MEDRXIV (https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2021.12.20.21267966v3)
BMJ (https://www.bmj.com/content/376/bmj-2021-069052)
UK NHS (https://www.gov.uk/government/publications/covid-19-vaccine-weekly-surveillance-reports)

https://t.me/vaccinaticonsapevoli

Tratto da: https://t.me/Coordinamento_15_ottobre